Dormire male, non dormire abbastanza o non dormire in modo pieno e rigenerante accorcia la vita. Ogni persona è unica, con la sua conformazione fisica, la sua mentalità e il suo carattere; allo stesso modo è unico il suo modo di dormire, anche in termini di esigenza di numero di ore di sonno. Assecondare in modo naturale i cicli circadiani di dormi/veglia è la risposta, facendo attenzione che oltre alla quantità di sonno sia presente la qualità dello stesso.
Il sonno è un fattore estremamente importante per la salute perché dormire meglio fa ammalare di meno e le difese immunitarie si rinforzano; viceversa, dormire poco o male fa vivere giornate in cui si è più infelici e di pessimo umore, influenzandole anche psicologicamente, oltre che fisicamente. Del numero di ore di sonno e della longevità si è occupato uno studio dell’University of Warwick (Inghilterra), dal quale è emerso che le persone che dormono meno di sei ore per notte hanno il 12% di probabilità di morire prima dei 65 anni rispetto a coloro che ne dormono dalle sei alle otto. Quando si dorme male infatti l’organismo non ha modo di rigenerarsi, mentre un sonno ristoratore permette al corpo di recuperare tutte le energie che si è speso durante una giornata impegnativa, che viceversa si accumula creando problematiche fisiche e psichiche nel lungo andare.
È importante capire quali sono le abitudini e i comportamenti attuali, trasformandoli in buone abitudini e buoni comportamenti da tenere prima di andare a letto, durante il sonno, appena ci si sveglia e durante la giornata. In particolare, la routine di preparazione al sonno la sera e quella del risveglio al mattino devono essere due momenti fondamentali di ogni giornata, così come lo erano quando eravamo bambini: per esempio, non bere caffè dopo le 15, consumare una cena leggera e comunque non andare a dormire se non sono passate almeno tre ore dall’ultimo pasto. Un po’ di attività fisica di giorno, anche solo una camminata o una pedalata di mezz’ora in bicicletta, può fare la differenza.
La notte è il ponte tra oggi e domani, pertanto è bene abituarsi a lasciare alle ore precedenti i pesi della giornata appena passata o invitare il cervello a occuparsi l’indomani di ciò che può essere rimandato, magari riponendo sul comodino un taccuino e una penna, da usarsi come “svuota mente” in caso di risvegli notturni, per scrivere e mettere su carta i propri pensieri che viceversa rischiano di tenere svegli. Ricordando sempre che la camera da letto non è un ufficio e nemmeno una sala da pranzo, quindi a letto non si lavora e non si mangia. Infine è importante a fine giornata rallentare il ritmo sfogliando qualche pagina… di carta.
Delle sane abitudini con orario regolare di addormentamento e sveglia, da ripetere tutti i giorni in modo regolare fine settimana compresi, permettono di ricaricare corpo e mente nell’immediato, allo stesso tempo di migliorare la qualità delle giornate e allungare l’aspettativa di vita.